Napoli sta collassando

SPAZZANAPOLI

a cura di Angelici, Di Gennaro, Santoro



Napoli pattumiera d'Italia? Una città, una regione dove nascondere la coscienza sporca di una nazione intera? Eccola raccontata in Spazzanapoli. Storie di monnezza da una città rifiutata, a cura di Enzo Angelici, Giorgio Di Gennaro e Roberto Santoro, il volto umano quanto sconosciuto di un disastro economico, ambientale e politico che ha tutti gli ingredienti della tragedia. Storie di un sud consumato da speculazioni e compromessi nei racconti lancinanti di uomini non illustri, quella maggioranza silenziosa che la spazzatura non la racconta, la vive.


Dall'affarista che nel degrado si arricchisce, alla bambina che muore di monnezza, fino al poveraccio che protegge il colluso e finisce per credergli. E in appendice tutte le promesse di politici diversi ma con la stessa demagogia. Tutto questo per rispondere a una domanda pericolosa: chi vuole il male di Napoli?
Una storia che parte dal 1994, quando il presidente del Consiglio Carlo Azeglio Ciampi nomina il primo commissario straordinario con poteri speciali, Guido Improta, per contrastare le ecomafie e la gestione politico - clientelare della immondizia. Il libro, come gia' quello di Saviano, intreccia la scrittura saggistica a quella piu' letteraria, che si svela subito nella sua efficacia, gia' dalle prime righe del testo di Sergio Nazzaro: ''Il pomodoro si mischia allo sciroppo scaduto per la tosse. La merda del pannolino si mischia con la crema per il corpo. Il limoncello avanzato scola via dalla bottiglia e penetra nel casatiello di Pasqua. Lo spaghetto alle vongole veraci striscia subdolamente nel barattolo di mais. Le lische e le teste di pesce fanno un brodetto nella lattina dell'olio per auto. Non ci sono distinzioni o razze nel sacchetto. Tutto si mischia, si fonde, si solidifica...''.


Al di là del valore artistico dell´opera, è l´ennesima dimostrazione di quanto sia possibile un´altra immondizia. In tutti i sensi. Napoli pattumiera d´Italia è un´immagine forte e realistica che il mondo degli artisti trentenni ha scelto di affrontare affidandosi all'arma della protesta disperata. "Spazzanapoli" pone ancora domande, ma è anche una dichiarazione d´intenti, è parte dell´urlo di riscatto che arriva dalle giovani generazioni che prima o poi bisognerà imparare ad ascoltare.

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