Fenomeno Anna Gavalda

Da insegnante nei licei francesi a caso letterario con 10 milioni di copie vendute nel giro di pochi anni. Nonostante tutto, Anna Gavalda detesta essere famosa.




ANNA GAVALDA

La consolante





Una valanga di titoli di stampa, l'entusiasmo del pubblico, il sotegno degli editori: si tratta del ciclone letterario intitolato La Consolante( in Italia in uscita ad Ottobre col titolo Finalmente a casa), nuovo romanzo della scrittrice francese Anna Gavalda, amatissima da un pubblico di lettori di ogni estrazione ed età, ed apprezzata dalla critica.

Prima di diventare scrittrice a tempo pieno insegnava in un liceo e intanto scriveva racconti che un bel giorno decise di mettere insieme e inviare a diversi editori, che però li rifiutarono senza troppi complimenti. Solo un piccolo editore-libraio decise di pubblicarli: nacque così Vorrei che da qualche parte ci fosse qualcuno ad aspettarmi, pubblicato nel 1999. Sospinta dal passaparola, il libro ha venduto 1 milione e mezzo di copie ed è stato tradotto in tutto il mondo. Da allora Anna ha scritto altri tre romanzi: dopo Io l'amavo, nel 2004 è arrivato Insieme, e basta. Al centro c'è una storia d'amore piena di peripezie tra un giovane cuoco introverso e una pittrice anoressica e depressa, i quali si ritrovano a vivere nello stesso appartamento con un timido aristocratico e una vecchietta. Da questo libro, tra l'altro, Claude Berri ha tratto un film di successo con Audrey Tautou.


Anche nella Consolante, in uscita ad Ottobre in Italia, la conquista della felicità segue percorsi tortuosi, tenendo il lettore col fiato sospeso fino alla fine. Charles, architetto di sucesso la cui vita sta però andando alla deriva, trova alla fine il suo equilibrio al fianco di una stravagante inglese, che trascorre la vita in campagna tra bambini e animali.

Sembra che la ragione del successo della narrativa della Gavalda sia proprio nel raccontare storie vere che conquistano il lettore, e a chi la critica accusando i suoi romanzi di essere troppo densi di pathos e buoni sentimenti, lei risponde che lo scopo di ogni narrativa è in fondo consolare il lettore e che un buon libro letto di nascosto potrebbe spesso salvare un popolo.

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