Anne Enright,vincitrice del Booker Prize, alla ribalta con lo straordinario romanzo LA VEGLIA



LA VEGLIA


Anne Enright





La scombussolata e disastrata famiglia Hegarty è la protagonista del libro rivelazione La Veglia (The Gathering) dell’irlandese Anne Enright, romanzo che ha vinto il prestigioso Man Booker Prize 2007, edito in questi giorni in Italia da Bompiani.

Venuti al mondo velocemente, i componenti della famiglia Hegarty sono tutti un po’ strani e disperati, dall’instabile Bea, a Ernest, prete spretato, all’alcolizzata Ita. Il padre è sempre stato manesco, e la loro madre, con dodici figli e sette aborti, è una persona “così assente che potrebbe persino non vedere se stessa”. Di inconsistenza e paura di svanire soffre talvolta anche Veronica, tra i tanti fratelli quella con la vita più regolare. È lei che, di fronte al suicidio del fratello più caro, Liam, anche lui alcolizzato, ripercorre i ricordi della famiglia e dell’infanzia, cercando di risalire all’origine del male interiore che ha portato Liam ad immergersi nelle acque di Brighton, con le tasche piene di pietre. Neanche a Veronica sono chiari i confini tra verità e non, come sono confusi i contorni dell’abuso sessuale che, però, ricorda.
Insieme alla triste storia della famiglia Hegarty, intanto sono protagonisti l’amore, la morte, il desiderio, raccontati dalla Enright con uno stile originale e tutt’altro che lineare. Le memorie vengono portate alla luce e analizzate, in un clima cupo spezzato a tratti dall’ironia. Veronica imparerà che i legami familiari, benchè ingombranti, sono inevitabili nella vita di ognuno e non si può far altro che accettarli per quello che sono.



Anne Enright, 44 anni, dublinese, un passato come producer tv, ora scrittrice a tempo pieno, con questo libro ha vinto il premio letterario britannico più importante, e in quell'occasione il presidente di giuria si lasciò sfuggire un commento personale a proposito del romanzo:-Ha uno dei finali più belli che abbia mai letto-. Da allora La Veglia ha venduto 550mila copie solo in inglese, è stato finalista all'Orange Prize e miglior romanzo irlandese 2008.

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