"La figlia dello straniero"

di Joyce Carol Oates



Rebecca è una donna dai mille segreti. Mentre si sposta senza una meta precisa lungo l'East Coast americana, tenendo stretto per mano il figlio Niley, si lascia dietro enormi pezzi del suo passato: due genitori giunti dall'Europa dilaniata dalla Seconda guerra mondiale che l'hanno messa al mondo sulla nave che li trasportava lontano dagli orrori del nazismo; un marito che riversa le proprie frustazioni per la duretta della vita a cui va incontro quotidianamente sulla moglie; la lettera da un lontano cugino sopravvissuto all'Olocausto, che le rivela di suo padre e sue madre più di quanto essi avrebbero voluto confessare.






L'unica soluzione per Rebecca e Niley, sembra essere quindi quella di partire lasciandosi alle spalle ogni sofferenza. Partire e annullarsi reinventandosi in grembo all'America. Perchè in fondo l'America è anche questo. E suo padre del resto, con la diffidenza spaurita dell'immigrato di prima generazione, spesso le ripeteva: "Tu sei nata qui, non ti faranno del male".
Ma veramente riuscirà quel giovane, immenso e violento paese a proteggere una madre e suo figlio?






Dopo il successo di "La madre che mi manca" torna un'autrice considerata uno dei massimi scrittori americani viventi, con un romanzo che ha segnato in patria un vero trionfo di critica e pubblico.



Vincitrice del National Book Award, del Pen/Malamud Award for Achievement in Short Story e del Prix Femina,Joyce Carol Oates è professore emerito in Lettere presso l'Università di Princeton, e dal 1978 membro dell'American Academy of Arts and Letters. Tra i suoi libri (che comprendono romanzi, racconti, poesie e commedie), Bompiani ha pubblicato Blonde, Misfatti e Stupro.

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