IV edizione "FESTIVAL STORIA"

TORINO: 15 - 16 - 17 Ottobre 2008

SALUZZO E SAVIGLIANO: 18 - 19 Ottobre 2008



FestivalStoria è nato nel 2003 da un progetto di Angelo D'Orsi, presidente dell'Associazione FestivalStoria e direttore del Festival avvalendosi del supporto di un Comitato Scientifico internazionale.


L'idea del Festival parte dalla constatata, forte domanda di storia e di un suo diffuso, crescente "uso pubblico", che tuttavia troppo spesso si riduce ad una modesta somma di luoghi comuni, da parte dei media, quando non diviene uno strumentale "uso politico" dei "grandi magazzini" del passato.



La scommessa di FestivalStoria, è invece quella di portare la storia fuori dagli studi specialistici, dalle aule universitarie, dai luoghi della ricerca: ma senza inquinarla, senza banalizzarla, nell'ambizione di far giungere i risultati della ricerca storiografica a un pubblico ampio. Fuori dal modello televisivo, che pare basato sull'idea che la Storia non sia altro che uno scambio di opinioni, tutte legittime, tutte equivalenti, alla base di FestivalStoria c'è la convinzione che la Storia possa e debba assicurare conoscenza dei fatti realmente accaduti. E dunque, sia una scienza - non esatta naturalmente -, ma nello stesso tempo essa costituisca una pratica necessaria agli individui e alle comunità.


Se la Storia rappresenta, come crediamo, un diritto fondamentale dell'essere umano, ad ogni livello sociale e generazionale, il fine di FestivalStoria è di coinvolgere tutti nel "discorso pubblico" sulla storia, aiutando non solo a conoscere ma a partecipare all'elaborazione del sapere storico.


Marc Bloch - uno dei maggiori storici del XX secolo, morto per mano dei nazisti nel 1944 - all'immaginaria domanda di un ragazzo : "Papà a che serve la Storia?", rispondeva:"Anche se non servisse a nulla sarebbe divertente". Ecco che allora lo scopo di FestivalStoria è proprio quello di divertire con la Storia, offrendo un'ampia varietà di forme e di strumenti, di occasioni e di percorsi, con l'ambizione non solo di fornire conoscenza, ma anche di intrattenere nel senso più alto e ricco, convinti che la Storia non sia una delle tante discipline del sapere umano, ma il binario su cui tutte si collocano e si muovono, il faro che le illumina. Non un raduno di storici, dunque, ma un momento di incontro fra discipline diverse, sotto il segno della Storia, intorno a un tema portante.




Infatti ogni edizione di FestivalStoria segue un asse tematico, che di anno in anno costituisce la cifra della manifestazione, collegando tutti i diversi eventi, da quelli propriamente scientifici (convegni, forum, interviste e conversazioni in pubblico), didattici (incontri per le scuole superiori e laboratori per elementari e medie) e di intrattenimento (teatro, cinema, musica e spettacoli vari).

Festivaletteratura 2008 - Mantova -

Cinque giorni tra concerti, film, letture e incontri di ogni genere





3-4-5-6-7 Settembre

Mantova




Il tradizionale appuntamento letterario di fine estate, giunto quest'anno alla XII edizione, propone nei bellissimi luoghi della città dei Gonzaga un programma ricco di incontri con scrittori e personaggi del mondo della cultura.



Sono ospiti per la prima volta del Festival: Scott Turow, Jonathan Safran Foer, Nicole Krauss, William Langewiesche, Eugenio Scalfari, Paolo Villaggio e Sebastian Faulks, nuovo autore delle storie di James Bond. Rimane intatta la vocazione del Festival di accostarsi ad autori forse meno noti al grande pubblico italiano ma di grande qualità letteraria, oltre a nomi immediatamente più riconoscibili, come Daniel Pennac, Michele Serra, Corrado Augias, Carlo Lucarelli e tanti altri.

Festivaletteratura si apre quest’anno al Medio Oriente trovando una vitalità, una pluralità di voci nitide e nel contempo aperte al confronto più di quanto le cronache quotidiane potrebbero far sperare. Al centro ritorna il Libano, ma il quadro si completa con poeti israeliani e Taghrid El Najjar, scrittrice giordana per ragazzi.



La letteratura sudamericana sarà rappresentata a Mantova da alcuni delle sue voci più autorevoli, per molti aspetti cosmopolite nonostante lo strettissimo legame con la cultura della propria terra: basti pensare al messicano Carlos Fuentes, ad Alberto Manguel, al martinicano Edouard Glissant, oltre a cubani, uruguayani, cileni e brasiliani, tutti a rappresentanza della narrativa della loro terra d'origine.
Puntando verso il Nord dell’Europa il Festival si concentra quest’anno sui romanzi giallo-ghiaccio:ospiti a Festivaletteratura 2008,infatti, saranno alcuni dei principali interpreti del giallo scandinavo, forse la scuola di letteratura poliziesca più interessante degli ultimi anni.


Verso Est il percorso si snoda in particolar modo intorno al romanzo storico, mentre all’Africa e alle donne e agli uomini che ne hanno segnato la storia del pensiero e della letteratura è legato uno speciale percorso realizzato in collaborazione con lettera 27.

Il dialogo con gli autori supera al festival non solo i confini geografici, ma – se possibile – anche quelli temporali:una particolare attenzione viene data quest’anno al centenario della nascita di Cesare Pavese, attraverso un reading collettivo dei poeti presenti a Festivaletteratura.

Infine da non mancare la rassegna cinematografica "Pagine nascoste": 13 documentari da tutto il mondo che ripercorrono la storia di autori e opere in anteprima europea o italiana. Tra le altre, anche un tributo alla giornalista russa Anna Politkovskaja, uccisa perchè raccontava tutte le verità sulla Cecenia.



Per tutte le informazioni sul programma dettagliato di Festivaletteratura, la Redazione rimanda al sito ufficiale www.festivaletteratura.it.

Roberto Saviano chiude il Festivaletteratura di Mantova

-Cartooning- Quando un sapiente intreccio narrativo incontra la graphic novel

I COMICS


di Chiara e Francesca






Gene Luen Yang


A.B.C.

AMERICAN BORN CHINESE




Finora nessuno aveva raggiunto i vertici toccati da Luen Yang, con il suo "Un Americano nato Cinese", prima graphic novel inserita nelle nomination del National Book Award, grazie alla fusione perfetta tra il segno semplice ed elegante ed un formidabile intreccio narrativo.


Tradotto in Italia per la casa editrice Guanda Graphic, questo libro intreccia 3 storie parallele destinate fatalmente a congiungersi: la prima è quella di Jin Wang, unico ragazzo di origini cinesi in una scuola americana, alle prese con i soliti pregiudizi e luoghi comuni, bulli insopportabili e un amore (forse) impossibile. Troverà aiuto e conforto in un coetaneo taiwanese, accomunato a lui nella «diversità».

Poi c’è la storia del Re Scimmia, ispirata a un’antica leggenda cinese. Un sovrano amato e rispettato dal suo popolo, e dotato di forza e poteri straordinari, desidera cambiare natura, per trasformarsi da scimmia in divinità. Ma sarà una strada lunga e difficile.
E infine Danny,teenager fiero della propria normalità ogni anno si vede la vita e la reputazione devastate dalla visita di Chin-Kee, l’odioso cugino che incarna lo stereotipo negativo del cinese.


In questo libro, definito dalla critica uno dei più belli e divertenti pubblicati in questi anni, Gene Luen Yang racconta la faticosa ricerca di un’integrazione fra due culture, fra due mondi, quello americano e quello cinese. Lo si puòconsiderare un vero romanzo allegorico a fumetti: molto divertente, ma anche pieno di significati simbolici e dal valore universale. Lo stile amichevole e un po' manga è influenzato non solo dall'animazione nipponica, ma anche dai film della Walt Disney.


Gene Luen Yang vive a San Fancisco, dove insegna informatica in una scuola superiore. Ha iniziato a scrivere e disegnare fumetti nel 1996, ma il successo è arrivato dieci anni dopo, proprio grazie ad American Born Chinese, che ha ricevuto critiche entusiastiche e numerosi premi.

L' America allo sbando nel romanzo dello scrittore Lange



COME MORTI




di Richard Lange



Un esordio letterario di una forza eccezionale, accolto dalla stampa americana come un capolavoro






I 12 racconti che compongono questo straordinario libro sono ambientati a Los Angeles, in quella che dovrebbe essere l'America del mito e delle possibilità e che invece qui appare come una reltà allo sbando, in un paese senza più dinamismo. Ai margini della Los Angeles del glamour e delle stelle, c'è la città sconfinata, in cui le freeway si perdono nel nulla e i soldi non sono mai abbastanza.Protagonista di questi dodici racconti è un'umanità tormentata da una cronica tendenza a prendere sempre le decisioni sbagliate, o a non affrontare le proprie responsabilità.


I bar che odorano di detersivo,i quartieri degradati dove si ruba un'urna con le ceneri del morto, gli uffici-gabbia, i palazzi di vetro contro cui si schiantano gli uccelli in volo, sono lo scenario in cui si muovono i tanti personaggi, con i loro sogni di fuga mai spenti nonostante l'alcol, le droghe, i lavori precari.


Intrecciati con grande abilità, i personaggi sono colti nel quotidiano, ed è proprio la vita quotidiana, in questo mondo raffermo e in pericolo descritto da Lange, stretto tra il deserto e l'Oceano, ad esplodere con una violenza inaudita.


Le luci di Hollywood non bastano a dissolvere le ombre di queste esistenze. Per restare a galla bisogna non smettere d'immaginare un futuro diverso, nella certezza che la redenzione sia dietro l'angolo: basta solo cercarla.


Proprio oggi, mentre la maggioranza degli scrittori d'Oltreoceano fugge nel romanzo storico o nel fantasy, "Come morti" rappresenta un libro in controtendenza, che si misura con il malessere della società americana e, senza paura, lo affronta nelle sue pieghe più sconvolgenti ma pur sempre reali.

"Una vita bipolare"



Oltre i confini della normalità



"Una vita bipolare"è l'ultimo viscerale ed emotivo libro della giovane scrittrice americana di successo Marya Hornbacher che in questo testo autobiografico si confida con il lettore per raccontare la sua struggente esperienza così dura e complessa: il bipolarismo. E' una condizione che alterna fasi depressive che inducono alla disperazione e al suicidio, a stati maniacali caratterizzati da eccesso di euforia che porta ad azioni impulsive e compromettenti.


L'autrice, con la bravura che la contraddistingue e con una scrittura straordinariamente evocativa, racconta alcuni aneddoti della sua vita: ripercorrendo l'infanzia, l'adolescenza e la giovinezza parla della caotica e difficile situazione familiare quando viveva ancora con i genitori a anche della sua complicata vita matrimoniale. Si sofferma in particolar modo su una delle persone più importanti per lei, suo marito Jeff, che è stato e continua ad essere un suo pilastro, un punto di riferimento solido su cui poter contare in ogni momento. Emerge preponderante come tutta l'esistenza sia attraversata dalla patologia che lei stessa definisce pazzia che le rende la vita ingestibile. Confida ai lettori i suoi innumerevoli sforzi nel cercare di contenere e controllare gli sbalzi d'umore, rivela degli abusi di alcool e medicinali per intontirsi e non pensare così al suo malessere, descrive le corse nei centri psichiatrici, gli struggenti sensi di colpa nei confronti delle persone che le stavano vicino per poi parlare del desiderio di autonomia che diventa sempre più forte.


Con una straordinaria capacità narrativa, la scrittrice racconta come la sua vita, in alcuni momenti scorra molto lentamente, troppo, per poi passare ad attimi in cui la stessa esistenza diviene satura di vitalità: improvvisamente le sembra di possedere un'energia che le fa vedere il mondo da un'ottica diversa,nella quale tutto scorre velocemente e le persone che la circondano appaiono terribilmente lente sia nel parlare che nel muoversi e gesticolare.


Con questo coraggioso libro la Hornbacher cerca una strada per evadere dalla follia che invade la sua vita e nonostante il caos che sembra divorarla ricorda: "Apprezzo la mia vita. E' una vita che proteggo con orgoglio. L'ho salvata dalle grinfie della pazzia e la pazzia non può portarmela via di nuovo. Non la getterò via. E se non fosse una vita normale? E' l'unica che ho. E' difficile, bella, dolorosa, piena di risate, strana, tanto strana. Qualunque cosa sia, qualunque cosa porti, è mia."

V Festa del Libro di Montereggio

29 - 30 - 31 Agosto




Dal 29 al 31 Agosto si terrà la V edizione della Festa del Libro di Montereggio, paese dei Librai un antico borgo nel comune di Mulazzo. Si trova in Alta Lunigiana, provincia di Massa Carrara.

Mercato del libro vecchio e raro lungo le vie del borgo, letture e conversazioni con gli autori.


Il programma:

VENERDI' 29 AGOSTO sarà dedicato ai temi della politica e della società.
Ore 17.00: Luca Farinotti con La mannaia di Kramer, la devastante storia di un uomo che dedica la sua vita alla lotta per la difesa di ciò che di più sacro esiste: i diritti umani fondamentali.
Ore 18.30: Marco Travaglio con il suo recentissimo Bavaglio. Estate 2008: l'assedio del governo alla libera informazione. La cronaca che diventerà Storia della Repubblica.
Ore 21.00: Oliviero Beha con Il paziente italiano. Un'analisi della realtà italiana, quella vera e quella mistificata dai media passando al vaglio un periodo fosco della Repubblica, a sessant'anni dalla sua fondazione costituzionale.

SABATO 30 AGOSTO: Alle 11.00 Vanni Bertozzi presenterà Memorie africane. Dalle 17.00 in poi saranno le donne ad essere protagoniste. Il primo incontro è con il magistrato Otello Lupacchini già autore de La Banda della Magliana, che presenterà Dodici donne e un solo assassino. Alle ore 18.30, Marina Catena, tenente dell'Esercito italiano (RS) e funzionario delle Nazioni Unite parlerà del suo ultimo libro Una donna per soldato, esperienza e sentimenti di una donna-soldato in missione in Libano. Alle 21.00 Margherita Hack presenterà in anteprima Che cos'è l'universo, in libreria a partire da settembre. Un viaggio straordinario dall'uniformità dell'universo primordiale all'odierna struttura complessa fino alla sua possibile evoluzione. Un approccio scientifico che svela Il grande imbroglio dell'astrologia.

DOMENICA 31 AGOSTO: alle ore 11.00 Dario Manfredi, il curatore, presenterà la splendida raccolta di disegni Album della Lunigiana di Eugenio Branchi. Alle 16.00 Amos Luzzatto, presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, parlerà del suo nuovo libro Conta e racconta. Memorie di un ebreo di sinistra. Alle ore 17:30 con Alfredo Chiappori, il grande disegnatore satirico e scrittore, ci immergeremo in La follia del mare, una serie di storie marinare che nasce fra i ripiani di una bancarella di libri usati. Chiuderà alle 18.30 Andrea Salieri che ci metterà in guardia dall'apatia culturale con il suo Barbarie.



PORDENONELEGGE -Festa del libro con gli autori-

IX edizione

19-20-21 Settembre 2008


Il festival del libro di Pordenone, giunto alla sua nona edizione, accoglierà tra il 19 ed il 21 Settembre numerosissimi ospiti e tutti di grande qualità: tanti stimoli, intrecci, dialoghi e suggestioni che “costringeranno” il pubblico a costruirsi, nell’ambito del Festival, un personalissima scala di priorità, scegliendo fra un incontro di filosofia o un spettacolo teatrale, fra una star della Tv o un grande autore straniero.

Innanzitutto, anche quest’anno a pordenonelegge.it ci saranno grandi nomi della letteratura italiana, a cominciare da Roberto Calasso presidente della raffinata casa editrice Adelphi, nonché autore di alcuni fra i più suggestivi best seller degli ultimi anni (Le nozze di Cadmo e Armonia, Ka, per citare solo qualche titolo). Altro ospite importante sarà Alessandro Baricco, non solo in veste di scrittore, ma anche di grande affabulatore, musicologo, e ora anche regista. Tra gli autori italiani anche Paolo Giordano, vincitore del Premio Strega 2008 con La solitudine dei numeri primi e Carlo Lucarelli, giallista di successo e conduttore della trasmissione “Blu notte”. Nell'ambito della letteratura straniera figurano nomi del calibro di Catherine Dunne, Boris Pahor, Drago Jancar, ma anche Delphine de Vigan o Michael Cunningham, Premio Pulitzer e autore del celebre romanzo Le Ore.

Alla più frequente richiesta da parte del pubblico di libri che abbiano il compito di riflettere sui temi più stimolanti che il nostro tempo ci propone, pordenonelegge.it risponde fornendo testimonianze, racconti, stimoli e ragionamenti che siano in grado di dare un affresco delle emergenze, delle discussioni più importanti e decisive dell’attualità: in questa prospettiva interessante sarà il dibattito tra Francesco Durante ed il critico Antonio D'Orrico riguardo alla questione rifiuti a Napoli, o l'intervento di Magdi Cristiano Allam, il quale entrerà nel vivo della polemica tra religioni e spiegherà le ragioni della sua recente conversione. Assoluta novità sarà l’incontro con Giampaolo Pansa e Marc Levy, acclamato autore francese di best seller, che dialogheranno sulla memoria storica, sui vuoti oscuri, sul sangue dimenticato per ragioni politiche. Per gli incontri dedicati a scienza e filosofia Andrè Glucksmann presenterà la sua"autobiografia filosofica", mentre Telmo Pievani leggerà brani dai taccuini di Darwin.

Ospite d’eccezione sarà la scienziata indiana Vandana Shiva, che è diventata la figura simbolo di una nuova economia mirante al recupero dei saperi e del ruolo delle comunità locali. Interessante infine l'insieme di appuntamenti dedicati alla lettura al femminile dal titolo "Adesso il catalogo è questo", ideato e curato da Enzo Golino.


Per tutte le informazioni riguardo al Festival del libro di Pordenone, il sito ufficiale è http://www.pordenonelegge.it/.

Mostra a Milano: "Un libro in maschera"



22 Aprile – 21 settembre
Biblioteca di Via Senato – Milano

A cura di Gioia Mori
Potente ma fragile, il libro non ha trovato scampo alla violenza della natura e degli uomini neppure nei tempi moderni: incendi, alluvioni, bombardamenti, saccheggi hanno scandito la perdita di un sapere che rimarrà per sempre ignoto, inciso su manoscritti, tavolette di argilla, documenti irrecuperabili. Un fiume di fuoco e acqua ha percorso l’Europa e l’Asia dell’ultimo secolo, distruggendo, tra le altre, la biblioteca universitaria di Torino, invadendo con il fango dell’Arno le biblioteche di Firenze, devastando la biblioteca della duchessa Anna Amalia di Weimar.
C’è poi chi ha paura delle parole contenute in un libro, simulacro di Potere e Sapere, e dunque li brucia: sono i “bibliocasti”. Consapevoli che “bruciare un libro vuol dire bruciare un uomo”, hanno compiuto genocidi di carta e uomini, illuminando il buio di Berlino con il rogo dei “libri degenerati”, cancellando la memoria di Estonia e Lituania e quella yiddish nell’Unione sovietica; hanno percorso la Cina della rivoluzione culturale mandando in fumo sapienza buddista e poesia feudale, ridotto in polvere la biblioteca nazionale di Phnom Pen e quella di Sarajevo, distrutto quelle di Herat, Kabul, Pul-i-Khumri e, completando un barbaro saccheggio, dato alle fiamme la biblioteca nazionale di Bagdad. Hanno offeso uomini e libri, violato quel luogo, la biblioteca, che ad Alessandria era indicata come “Casa di cura dell’anima”.
Può però il libro sfuggire a questa distruzione totale? Forse una via di sopravvivenza è nel camuffamento e, celandosi dietro forme e materiali inaspettati, il libro e il suo autore possono ingannare i nemici. Nasce così la mostra "Un libro in maschera", che prende il titolo dall’opera verdiana, e in effetti la mostra è un ballo in maschera di “libri felici”, pensati per sfuggire al disastro, per liberare le parole in essi contenute, per cancellare a occhi indiscreti il sapere: scrigni di sogni e vita di artisti, ironiche soluzioni e metamorfosi. Il libro viene reinterpretato, reinventato, celato e nascosto attraverso l’uso di tecniche e materiali inaspettati, da parte di 25 illustri artisti del nostro tempo dotati di sacrale rispetto per il libro.
Il percorso della mostra è diviso in 5 atti, ognuno dei quali prende il titolo da un testo dedicato al libro, alla biblioteca, alla lettura:
1. La biblioteca entropica
2. L’inferno del bibliofilo
3. L’infinito intrattenimento
4. Gli indomabili
5. La rivolta degli angeli.
La mostra è curata da Gioia Mori, storica dell'arte, curatrice di mostre e bibliofila, ed il contenuto della mostra è stato pubblicato dalla stessa Biblioteca di Via Senato in un catalogo dal titolo "Un libro in maschera.Opera in 5 atti e 25 artisti".

La mostra è aperta Dal 22 aprile al 21 settembre 2008
Fondazione Biblioteca di via Senato ,via Senato n. 14, Milano
(orari: martedì: 15.00 – 18.00 mercoledì: 10.00 – 18.00 giovedì: 15.00 – 20.00 venerdì – sabato - domenica: 10.00 – 18.00 lunedì: chiuso. Ingresso Libero).

"Mille anni a Pechino"


Storia e storie di una capitale

RENATA PISU


La città oggi teatro delle Olimpiadi raccontata in uno stupendo affresco che ne ricostruisce storia e destini


Città un tempo unica al mondo, Pechino è passata in meno di cento anni dal feudalesimo alla modernità o, se si vuole, alla postmodernità, transitando per il comunismo: «raccontare» questa realtà è dunque una questione complicata, che Renata Pisu, studiosa della realtà cinese sin dai tempi dell'Università, frequentata per un certo periodo appunto a Pechino, ha risolto con grande abilità e scioltezza, intrecciando storia passata e presente, ricordi personali e una vasta conoscenza della cultura cinese in un resoconto coinvolgente e vivido.

Pechino come città-luogo spirituale di un popolo, quasi città santa del potere dell'Imperatore, costruita per colui che è stato mandato dal cielo per governare sugli uomini.

La Città Proibita e i nuovissimi grattacieli, i «santini» di Mao, diventato una sorta di venerabile antenato, l'ex fabbrica modello trasformata in una FACTORY delle avanguardie artistiche, la migrazione di massa di migliaia di lavoratori venuti dalle campagne con i pechinesi che traslocano nelle periferie, le tombe degli imperatori Ming e gli appartamenti kitsch dei nuovi ricchi: l'autrice sa restituirci con efficaci e colorite pennellate tutta la complessità e insieme il fascino di una capitale che purtroppo, sottolinea con grande malinconia, tra qualche anno sarà totalmente irriconoscibile.


Per le strade, nelle piccole case, nei giardini nascosti, con Pisu si incontra la Cina d'oggi: tra passato e futuro, questa nazione rappresenta un nascere e rinascere continuo.

L’autrice non manca di soffermarsi sulle vecchie e nuove abitudini che si stanno diffondendo nella capitale del Regno di mezzo. Per esempio, descrive la mania della coppie moderne di posare per due album di nozze: il primo, ufficiale, per parenti e amici. Il secondo, privato, arricchito da scatti più intimi. O, infine, la magia dei parchi a primavera, quando si diffonde nell’aria una musica armoniosa emessa da zufoli fissati sotto la coda dei piccioni che, volando contro vento, creano una melodia molto speciale.


"Mille anni a Pechino", insomma, è la lettura più adatta per coloro che, prima di recarsi in Cina, volessero trovare le chiavi di lettura di una capitale così complessa, che forse tra un mese o tra un anno sarà già completamente diversa, ma che resterà sempre affascinante e misteriosa al pari di un romanzo d'avventure.


"Quello che ti meriti"



Anne Holt

Traduzione di Luca Lamberti

Einaudi





Il primo di una serie di thriller investigativi che ha attanagliato i lettori di mezzo mondo, per la chiarezza dei personaggi, la sottigliezza psicologica degna delle "grandi" del giallo inglese, il gusto per la precisione, il respiro romanzesco, che alterna gli innumerevoli colpi di scena ad una comprensione acuta e pietosa della natura umana.

Un'atmosfera rarefatta in cui quasi senza accorgersene, si trattiene il respiro dalla prima all'ultima scena.



Una dolente, umanissima coppia di detective: l'investigatore Stubo e la criminologa Vik. Lui, che ha appena perso moglie e figlio in un incidente assurdo, cerca di convincere Vik a partecipare alle indagini perchè sa che questo è l'unico modo per venirne a capo. Lei, inizialmente poco convinta, alla fine decide di rendersi disponibile alla risoluzione del caso non potendo restare indifferente al crescente orrore.




Il successo mondiale degli appassionanti romanzi di Anne Holt affonda le sue radici anche nella storia personale della scrittrice. Psicologa criminale, ha lavorato presso il Dipartimento della Polizia, ed è stata ministro della Giustizia nel governo Jagland per due anni. La profonda conoscenza delle procedure investigative, una spiccata sensibilità femminile e un talento smisurato nella costruzione delle storie, hanno celebrato la sua fama nel mondo facendola diventare una delle scrittrici più lette, nonchè una innovatrice nella tradizione che vanta nomi quali P.D. James, Patricia Cornwell.


"Non le piaceva camminare da sola.

Però la mamma di Marte era passata a prendere Marte e Silje. Dove andavano non glielo avevano detto. Le avevano solo fatto ciao con la mano dal lunotto della macchina. Le farfare avevano bisogno d'acqua. Alcune le erano già appassite sulle dita.

Emilie cercò di non stringere troppo il mazzetto; un fiore cadde a terra e lei si chinò a raccoglierlo.

- Ti chiami Emilie?

L'uomo sorrideva; Emilie lo guardò.

Non c'era nessun'altro in vista sul sentiero".

"La figlia dello straniero"

di Joyce Carol Oates



Rebecca è una donna dai mille segreti. Mentre si sposta senza una meta precisa lungo l'East Coast americana, tenendo stretto per mano il figlio Niley, si lascia dietro enormi pezzi del suo passato: due genitori giunti dall'Europa dilaniata dalla Seconda guerra mondiale che l'hanno messa al mondo sulla nave che li trasportava lontano dagli orrori del nazismo; un marito che riversa le proprie frustazioni per la duretta della vita a cui va incontro quotidianamente sulla moglie; la lettera da un lontano cugino sopravvissuto all'Olocausto, che le rivela di suo padre e sue madre più di quanto essi avrebbero voluto confessare.






L'unica soluzione per Rebecca e Niley, sembra essere quindi quella di partire lasciandosi alle spalle ogni sofferenza. Partire e annullarsi reinventandosi in grembo all'America. Perchè in fondo l'America è anche questo. E suo padre del resto, con la diffidenza spaurita dell'immigrato di prima generazione, spesso le ripeteva: "Tu sei nata qui, non ti faranno del male".
Ma veramente riuscirà quel giovane, immenso e violento paese a proteggere una madre e suo figlio?






Dopo il successo di "La madre che mi manca" torna un'autrice considerata uno dei massimi scrittori americani viventi, con un romanzo che ha segnato in patria un vero trionfo di critica e pubblico.



Vincitrice del National Book Award, del Pen/Malamud Award for Achievement in Short Story e del Prix Femina,Joyce Carol Oates è professore emerito in Lettere presso l'Università di Princeton, e dal 1978 membro dell'American Academy of Arts and Letters. Tra i suoi libri (che comprendono romanzi, racconti, poesie e commedie), Bompiani ha pubblicato Blonde, Misfatti e Stupro.

"Gli effetti secondari dei sogni"


Delphine de Vigan


Lou Bertignac, parigina, dodici anni, un q.i. altissimo, due anni avanti al liceo, una famiglia chiusa nel silenzio e nel dolore dopo la morte della sorellina. Una disadattata, lontana dai suoi coetanei, che percepisce la sua diversità rispetto agli altri. Incapace di creare una relazione con chiunque, Lou passa gran parte del suo tempo libero a vivere o meglio ad essere spettatice delle emozioni degli altri: guarda il calcio in televisione per osservare la gioia dei giocatori, spia le persone per strada e soprattutto frequenta le stazioni ferroviarie parigine perchè in quei luoghi si concentra l'emozione di amanti che si salutano, di famiglie che si rincontrano dopo tanto tempo, di amici ritrovati.

E' proprio qui alla stazione di Austerlitz, che Lou trova tra la folla, una ragazza appena più grande di lei Nolwenn, che si è lasciata alle spalle un passato difficile e ora vive da randagia. Tra le due, nel tempo di uno sguardo, si crea un'intesa speciale, che nessuna delle due aveva mai trovato prima.


Due ragazze totalmente sole, diverse, ma destinate in qualche modo, a riconoscersi tra la folla della città, finiranno così per stringere un'amicizia, che nata gradualmente, arriverà a cambiare la loro vita e il loro piccolo mondo. La vicenda drammatica, eppure lieve, di due vite chiamate a intrecciarsi, e se non a salvarsi, almeno a trovare nuove speranze.


Lou ricorda Oskar Schell, il protagonista di " Molto forte, incredibilmente vicino" di Jonathan Safran Foer: giovani voci che si interrogano, che ci interrogano, che si mettono a nudo.

Il libro ha vinto il Prix del Libraires al salone del libro di Parigi 2008.

J.K. Rowling - A dicembre i racconti inediti -



La "mamma" di Harry Potter annuncia l'uscita di :



"I racconti del bardo Beedle"


Una buona notizia per i fan di Harry Potter: la saga del maghetto di Hogwarts non è morta e sepolta con il settimo capitolo Harry Potter e i doni della morte. A dicembre arriverà nelle librerie "The tales of Beedle the bard", il libro che nell'ultimo romanzo viene lasciato in eredità dal defunto maestro Albus Silente ad Hermione. "Il mio pubblico è stato comprensibilmente deluso dal non poter comprare il libro" queste le parole pronunciate dall'autrice J.K. Rowling, che ha annunciato la pubblicazione nel giorno del suo 43esimo compleanno.

La Rowling aveva prodotto sette copie manoscritte di "I racconti del bardo Beedle"; sei volumi erano stati regalati a coloro che l'avevano aiutata durante i 17 anni di lavorazione della saga di Harry Potter. L'ultima copia era stata messa all'asta su Amazon.com per beneficienza e venduta per oltre 2,4 milioni di euro. Anche i proventi delle vendite del libro saranno devoluti dell'associazione "Children's High Level Group", fondata dalla stessa Rowling nel 2005 e impegnata nel sostegno dei bimbi che si trovano in orfanotrofi dell'Europa orientale
"I racconti del bardo Beedle" saranno pubblicati in due edizioni diverse: una con i commenti del maestro Albus Silente e un'introduzione della Rowling; l'altra in sole 100 mila copie, sarà venduta esclusivamente da Amazon e sarà una riproduzione del manoscritto originale.
Una delle storie, "The tale of the three brothers", era già stata inserita in Harry Potter e i doni della morte, romanzo che ha venduto 350 milioni di copie ed è stato tradotto in 65 lingue.

Premio Strega 2008- "La solitudine dei numeri primi"


3 Luglio 2008




La notte stregata di Paolo Giordano




Paolo Giordano, a soli venticinque anni, si è aggiudicato la 62° edizione del più prestigioso premio di narrativa italiana, lo Strega, con il suo "La solitudine dei numeri primi"edito da Mondadori.


Nato a Torino nel 1982, laureato in fisica, borsista presso l'università di Torino è con codesto romanzo al suo esordio narrativo.


Con 163 voti ha battuto anche Ermanno Rea, classe 1927, al secondo posto con 118 voti.





Forse non tutti sanno cosa sono i numeri primi gemelli; sono numeri primi vicinissimi nella loro sequenza e separati da un solo numero ovviamente non primo.


A mano a mano che si va avanti questi numeri compaiono sempre con minore frequenza, ma gli studiosi assicurano: anche quando ci si sta per arrendere, anche quando non si ha più voglia di contare, ecco che ci si imbatterà in altri due gemelli, stretti l'uno all'altro, nella loro solitudine.





Mattia e Alice, i protagonisti di questo romanzo sono così due persone speciali che viaggiano sullo stesso binario, ma destinati a non incontrarsi mai. Sono due universi implosi, incapaci di aprirsi al mondo che li circonda, di comunicare i pensieri e i sentimenti che affollano i loro abissi.


Due storie difficili, due infanzie compromesse da un pesante macigno che si trascina nel tempo affollando le loro fragili esistenze fino alla maturità. Tra gli amici, in famiglia e sul lavoro, Alice e Mattia portano dentro e fuori di sè i segni di un passato terribile. La consapevolezza di essere diversi dagli altri non fa altro che accrescere le barriere che già li separano dal mondo fino a condurli ad un isolamento atrocemente arreso.


Paolo Giordano descrive la parabola di queste giovani ed effimere esistenze attraverso parole commosse eppure lucidissime. Il tono del romanzo cresce non appena ci si inoltra nel racconto e nelle vite dei protagonisti. Anche la sintassi e la complessità della frase si evolvono a mano a mano che i due ragazzi crescono, guidandoci in un percorso che conduce lentamente verso significati sempre più acuti. Le elementari descrizioni che contraddistinguono i primi capitoli, quando le vite di Mattia e Alice devono ancora incrociarsi, lasciano in seguito il posto ad una imprevedibile e inaspettata profondità di pensiero. Il linguaggio si affina, le frasi si intrecciano, i pensieri si complicano.




"La solitudine dei numeri primi" è un romanzo che ci cresce tra le mani, che parte in sordina per esplodere nel finale, è un'opera delicata ma al contempo terribile, in cui sono protagonisti non i soliti ragazzi belli e perfetti che affollano i romanzi contemporanei, ma piuttosto ragazzi imperfetti e marginali.




I turbamenti e le cicatrici, i fallimenti mai confessati e l'incapacità di vivere, insomma tutta l'umanità scartata dagli altri scrittori, entra nelle pagine di Paolo Giordano che quindi sposta il baricentro del mondo verso l'angolo oscuro e disprezzato della società, facendo leva, sulla vita dei suoi ragazzi speciali.



A volte basta spostare il punto di osservazione perchè un altro universo ci esploda meravigliosamente tra le mani: l'esperimento sembra essere con questo romanzo riuscito bene.


"Un cappello pieno di ciliege"



Il romanzo postumo di Oriana Fallaci







Il 30 Luglio, a quasi due anni dalla scomparsa di Oriana Fallaci, è uscita per i tipi della Rizzoli l'opera postuma "Un cappello pieno di ciliege".


L'ultimo romanzo di Oriana Fallaci è la straordinaria epopea dei vari rami della sua famiglia, una saga che attraversa regioni d'Italia, nazioni e secoli. Dopo anni di ricerche, l'autrice ha visto la cronaca familiare trasformarsi in "una fiaba da ricostruire con la fantasia", un imprevedibile intreccio di destini romanzeschi che costituisce uno dei risultati più alti e godibili della narrativa degli ultimi anni. Questo libro rappresenta un vero e proprio dono per i milioni di lettori che hanno divorato e si sono appassionati ai tre volumi della trilogia iniziata con La Rabbia e L'Orgoglio.



"La vigilia della catastrofe(11 Settembre 2001) pensavo a ben altro: lavoravo al romanzo che chiamo 'il mio bambino'. Un romanzo molto corposo e impegnativo che in questi anni non ho mai abbandonato, che al massimo ho lasciato dormire qualche mese per curarmi in ospedale o per condurre negli archivi e nelle biblioteche le ricerche su cui è costruito."


Spiegava così la genesi di "Un cappello pieno di ciliege" l'autrice Oriana Fallaci; il romanzo approda in libreria per i tipi della Rizzoli, e il Sole24ore.com pubblica in esclusiva un ampio stralcio del primo capitolo. Si tratta di un testo postumo che arriva a noi attraverso il dattiloscritto che la Fallaci stessa consegnò con le indicazioni per la pubblicazione al nipote e suo erede testamentario, Edoardo Perazzi.
 
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